Tempestività del recesso dal contratto di conto corrente – La banca non deve far gravare sul cliente inutili spese di gestione
Il riconoscimento del diritto di recesso dal rapporto di conto corrente a tempo indeterminato impone di per sé che l’interesse del correntista recedente non sia inutilmente frustrato dalla banca, la quale deve porre in essere un comportamento attivo, al fine di rendere possibile l’esercizio di tale diritto secondo modalità rapide e tempestive.
Se la banca omette di attivarsi in tal senso, è configurabile la violazione del canone di diligenza e correttezza comportamentale che deve sempre informare i rapporti della banca con i clienti. Infatti, la diligenza professionale impone alla banca di soddisfare con la massima sollecitudine le richieste di chiusura conto, al fine di non gravare il cliente di inutili spese di gestione.
Così ha convenuto l’Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 7916/14.
9 Luglio 2015 · Chiara Nicolai
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