Patrizio Oliva

Per rispondere alla domanda bisognerebbe leggere il contratto di mutuo e capire se il reddito percepito dalla ex fu al tempo considerato sostenibile rispetto al rimborso del 50% del prestito cointestato, oppure se il contratto di mutuo cointestato fu accompagnato, per esempio, da una fideiussione prestata dal marito a favore della banca creditrice, a garanzia dell’adempimento della moglie.

Inoltre è sempre possibile nel caso di mutuo cointestato, che i due cointestatari siano considerati debitori solidali rispetto ad eventuali inadempimenti dell’uno o dell’altro.

Ai sensi dell’articolo 1292 del codice civile il debito è in solido (o è solidale) quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all’adempimento per la totalità del debito, e l’adempimento da parte di uno libera gli altri.

Ora, se i due cointestatari del mutuo sono indipendenti, ovvero se ciascun debitore risponde della propria quota di debito (il 50% del mutuo residuo dopo l’espropriazione) allora l’ex marito potrà presentare al creditore una proposta a saldo stralcio per la chiusura del debito residuo di 50 mila euro, altrimenti (fideiussione prestata a favore della ex, oppure contratto di mutuo vincolato dalla condizione di solidarietà fra i due condebitori in caso si inadempimento di uno dei due) la proposta di saldo stralcio dovrà necessariamente riguardare il rimborso dell’intero debito residuo di centomila euro.


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