A momento risultano 30 mila euro di liquidità nascosta dal nucleo familiare che ha fruito (per 18 mesi) del reddito di cittadinanza e che vorrà fruire, in seguito, del beneficio.
Se i soldi fossero stati depositati in conto corrente, presumibilmente, il nucleo familiare in questione non avrebbe avuto i requisiti per beneficiare del reddito di cittadinanza.
L’unico modo per uscire da questa situazione è che l’acquisto dell’unità abitativa venga effettuato da un terzo che già disponga in banca dell’importo necessario. Successivamente il terzo acquirente donerà la casa al nucleo familiare che fruisce del reddito di cittadinanza e che trasferirà, immediatamente, la propria residenza nella casa ricevuta in dono, rinnovando la DSU ISEE e comunicando la donazione tramite modello RDC/PDC COM esteso.
Il nucleo familiare donatario rimborserà, poi, periodicamente al terzo donante, i soldi che sono serviti per l’acquisto della casa.
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