Giovanni Napoletano

La prossima settimana il governo potrebbe approvare un nuovo decreto legge per frenare i rincari delle bollette della luce e del gas e, viste le proporzioni che l’aumento dell’energia sta assumendo a causa della guerra fra Russia e Ucraina, le misure in arrivo dovrebbero essere ben più incisive rispetto a quelle già varate.

L’argomento è sul tavolo del Consiglio Ue al vertice di Versailles che si apre oggi, giovedì 11 marzo.

L’entità dell’intervento dipenderà però da come andranno i prossimi vertici internazionali. Innanzitutto il Consiglio dei capi di Stato e di Governo dell’Unione europea, che si svolgerà fra oggi e domani a Versailles.

Poi l’Eurogruppo e l’Ecofin in calendario per lunedì e martedì prossimo a Bruxelles.

Il via libera europeo è necessario per una ragione tecnica.

Le modifiche alle norme sulle bollette di luce e gas – di cui oggi si discuterà in via preliminare al Consiglio dei ministri – saranno possibili solo con un ritocco al “Temporary framework”, il documento che autorizza gli Stati Ue a sostenere l’economia in deroga alle regole sugli aiuti di Stato.

Una volta superato questo scoglio procedurale, il governo potrà adottare misure ben più energiche di quelle a cui siamo abituati: su tutte, l’imposizione di un tetto al prezzo dell’elettricità e del gas, che oggi è proibito. A quel punto, si potrà parlare davvero di un intervento per calmierare il costo delle bollette della luce e del gas.

Finora, infatti, la misura più importante è stata l’azzeramento degli oneri di sistema (previsto fino a giugno), che però pesano per meno di un quarto sulla bolletta della luce e appena per il 4-5% su quella del gas.

Il decreto in arrivo potrebbe contenere poi alcune misure per risparmiare energia, come l’abbassamento di uno o due gradi delle temperature massime consentite per il riscaldamento, o la modifica delle norme sull’orario di accensione degli impianti nelle diverse zone d’Italia. Si parla inoltre di semplificare le regole sull’installazione e l’utilizzo di impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Un’altra parte del provvedimento riguarderà gli aiuti alle imprese in difficoltà con le forniture. Possibile l’introduzione di dazi e autorizzazioni sulle esportazioni di materie prime particolarmente importanti come nichel, rame, rottami di ferro o fertilizzanti.

Sul fronte della finanza pubblica, è probabile che il nuovo decreto contro il rincaro delle bollette della luce e del gas imporrà al governo di aumentare il deficit previsto per il 2022, con un nuovo scostamento di bilancio da approvare in Parlamento.

Le risorse ancora a disposizione, infatti, non basterebbero a pagare la quota del costo dell’energia che il governo intende far risparmiare agli italiani.


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