Simone di Saintjust

Ragioniamo con ordine: il padre dispone per testamento la nuda proprietà dell’immobile al nipote, metà usufrutto al coniuge superstite e l’altra metà usufrutto alla sorella (sorella A) madre del nipote che si è beccato l’intera nuda proprietà .

Si verifica lesione della quota di riserva per coniuge superstite e sorella A, mentre c’è un erede completamente non menzionato (la sorella che ci scrive, che per brevità indicheremo con B).

Nessuno impugna il testamento e le cose restano così come sono state disposte dal genitore defunto. Cioè 50% di usufrutto dell’immobile alla sorella A, 50% di usufrutto dell’immobile alla madre delle due sorelle, coniuge superstite, 100% della nuda proprietà dell’immobile al figlio della sorella A.

Muore la madre delle due sorelle, che con un altro testamento lascia del suo 50% di usufrutto, il 25% alla sorella A e il 25% alla sorella B. Dispone poi (la testatrice e non il giudice) ex articolo 700 del codice civile che in assenza della sorella A che non può accettare (perché irreperibile) il 25% a quest’ultima destinato passi al figlio della scomparsa.

A questo punto abbiamo: sorella A con 50% di usufrutto, 25% di usufrutto e 100% della nuda proprietà al figlio della sorella A, 25% di usufrutto alla sorella B.

I conti sembrano tornare: la sorella B, evidentemente, non andava molto d’accordo con i propri genitori. Ma la lesione della quota di legittima è stata perpetrata con il primo testamento (quello disposto dal padre).


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