Pignoramento di pensioni stipendi e conti correnti » Al via le nuove disposizioni: ecco cosa cambia per debitori e creditori


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Dopo alcuni aggiornamenti normativi sono cambiate le disposizioni in materia di pignoramento di stipendi, pensioni e conti correnti dei debitori: vediamo come.

Il 27 Giugno 2015 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 83/2015 riguardante le misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e il funzionamento dell’amministrazione giudiziaria.

Il provvedimento, il quale è parte integrante della riforma della giustizia e del processo civile, introduce consistenti novità e prevede nuovi limiti sul pignoramento della pensione, pignoramento dello stipendio e prelievi forzosi sui conti correnti, misure previste nei casi in cui un creditore abbia a che fare con un creditore insolvente.

Vediamo, dunque, in sostanza, cosa cambia.

1 Luglio 2015 · Andrea Ricciardi

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  • beppe666 14 Luglio 2015 at 08:01

    Buon giorno
    Mi sono state notificate due ar (raccomandate) da equitalia della somma dovuta di 10 mila euro con cui mi si sollecita di pagare entro 60 giorni altrimenti il forzato recupero da parte di Equitalia. Ora non posso chiedere la rateizzazzione perchè non ce la faccio comunque a pagare. Cosa dovrò aspettarmi visto che non ho un cc intestato a me ne a mia moglie, ho una macchina di 11 anni, mia moglie ha un lavoro part-time a tempo indeterminato con uno stipendio di circa 500 euro. Io ho un lavoro a tempo pieno a tempo determinato (scadenza contratto fine settempre 2015) stipendio di circa 1600 uro,viviamo in casa in affitto mobili da mercatoneuno, tra breve riceverò il tfr per la fine del contratto di lavoro possono toccare anche questo?

    • Ornella De Bellis 14 Luglio 2015 at 09:30

      Le azioni esecutive che Equitalia può realisticamente implementare nei suoi confronti sono il fermo amministrativo sul veicolo di proprietà nonché il pignoramento presso il datore di lavoro del 20% del TFR, visto che appare improbabile, attesa la imminente scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato, che riesca a pignorare il 10% della retribuzione mensile dopo lo scadere dei 60 giorni.