False recensioni su acquisto prodotti online – Come possono difendersi i consumatori?


Mi è capitato più di una volta di acquistare un prodotto online, fidandomi delle recensioni positive che descrivevano l’acquisto: al contrario, però, la mia esperienza è stata tutt’altro che positiva.

Ciò, dunque, mi ha fatto pensare alla malafede di chi ha sottoscritto il feedback.

La mia domanda è se è possibile accorgersi di una o più recensioni fasulle ed in che modo.

Sono ormai sempre più numerosi i reclami per disservizi che interessano il tema delle false recensioni: si va dall’acquisto di prodotti difettosi o non funzionanti fino al soggiorno in strutture non all’altezza dele aspettative.

In realtà, il fenomeno delle recensioni si sta scoprendo vera croce e delizia per i consumatori.

Infatti, grazie alle piattaforme on line sono ormai disponibili per ciascuno di noi migliaia di commenti che rappresentando l’evoluzione del passaparola.

Siamo tutti naturalmente inclini a fidarci del consiglio dell’amico ma oggi si ascolta anche la voce di persone che non conosciamo, grazie ai portali che raccolgono numerosi commenti e consentono facilmente di orientarsi tra questi ricercando la struttura o il prodotto sul quale vogliamo raccogliere più informazioni.

Del resto, tutte le ricerche confermano come molto più della pubblicità di tipo tradizionale sia proprio il suggerimento di altri consumatori che hanno vissuto la stessa esperienza a cui noi siamo interessati ad orientare le scelte dei consumatori, ma proprio per questo la recensione deve essere veritiera e o anche trasparente.

La buona notizia è che, trattandosi di temi di portata sovranazionale, si sta muovendo l’Europa, che in attuazione del New Deal per i consumatori, ha recentemente approvato in sede di Parlamento Europeo un pacchetto di norme che si occupa delle sfide poste dalle relazioni commerciali nell’economia delle piattaforme on line.

La speranza è quella di offrire ai consumatori maggiori garanzie in tema di ranking dei prodotti, recensioni on line ed in particolare i market place come Amazon, E-bay, Airbnb, Skyscanner solo per fare alcuni nomi.

Gli stessi dovranno rivelare i principali parametri che determinano la classificazione delle offerte risultanti da una ricerca fatta dal consumatore.

Insomma, ciascuno di noi dovrà essere informato sui criteri per cui un prodotto o un servizio sono in cima alla classifica.

Chissà se il diritto riesca a tenere il passo con la tecnologia

8 Maggio 2019 · Giovanni Napoletano

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