A fine aprile 2018 acquisto la casa in cui trasferisco la mia residenza e quella della mia famiglia: a maggio 2018 procedo alla voltura delle utenze della vecchia proprietà Gas e Luce fornite da ENEL ENERGIA mercato libero.
Relativamente alla LUCE la voltura va in porto e ricevo la prima bolletta (riferita a maggio 2018) e la seconda (bimestre giugno-luglio), che a parte incapacità di Enel di prelevare il pagamento da RID attivo sono state pagate correttamente con bonifico.
L’emissione delle bollette si interrompe qui. Seguono mie richieste all’assistenza telefonica, alla chat e mezzo reclamo scritto a cui daranno sommaria risposta di attendere.
Ad aprile 2019 ricevo la fattura relativa al solo canone TV riferito al periodo delle due bollette pagate. Mando Reclamo scritto poichè avevo correttamente mandato per anno 2018 comunicazione a Agenzia delle ENTRATE di “non possesso tv” (casa in oggetto senza antenna e in fase di ristrutturazione). comunicazione trasmessa anche come allegato al reclamo.
GAS: la voltura, nonostante la ricezione di avvenuta conferma, di fatto non si conclude mai: il contatore resta intestato alla vecchia proprietà. Seguono nei mesi di giugno/luglio ed agosto miei continui solleciti con chat e assistenza telefonica che non portano ad alcun risultato.
Ad agosto 2018 mando formale reclamo. Tramite assistenza telefonica a settembre comprendo che il problema deriva dal cambio di programma gestionale effettuato da ENEL che non ha correttamente acquisito la mia richiesta di voltura lasciandola di fatto in un limbo. Nonostante l’aver capito il “problema” non riescono a completare la voltura.
Trascorsi oltre 50 giorni dal reclamo e non ricevendo alcuna notizia mi avvalgo dell’Autorità ARERA per cercare tramite la Conciliazione a risolvere la questione. Il “tavolo” di confronto viene previsto per fine novembre 2018. Un paio di giorni prima ricevo chiamata dall’assistenza di Enel i quali mi comunicano che provvederanno nella settimana a concludere la voltura e mi trasmettono risposta al mio reclamo.
Al Tavolo di conciliazione trovo un accordo con ENEL la quale si impegna a procedere alla voltura retrodatata con lettura iniziale concordata e con, da subito, emissione corretta delle fatture recenti, ed entro la fine del mese di gennaio 2019 ad emettere fattura delle posizioni arretrate con scomputo delle spese di voltura e pagamento degli indennizzi relativi alla mancata risposta al reclamo nei tempi previsti.
NON RICEVENDO ALCUNA BOLLETTA, e ormai sfinito dalla ridicola situazione, decido di procedere a cambiare operatore sia per LUCE che per GAS.
Al termine del mese trasmetto nuovo reclamo scritto indicando il mancato rispetto dei termini del Tavolo di Conciliazione. a cui seguiranno nuovi reclami poiché a maggio 2019 ricevo sms per mancato pagamento di due fatture GAS mai pervenute, e sollecito del pagamento del canone TV.
In data 11/06 ricevo nella mia cartella SPAM di posta ordinaria un’unica risposta a miei numerosi Reclami formali sia per GAS che per LUCE in cui comunicano che a seguito della conciliazione sono state correttamente (a dir loro) emesse le fatture nel mese di marzo e aprile 2019 (quindi ben oltre i termini inseriti nel verbale i conciliazione) e che, a loro risultano correttamente recapitate. Peccato che non mi siano MAI state recapitate e sulla mia “AREA PERSONALE” del sito Enel.it non risulti emessa alcuna bolletta per la fornitura GAS.
Allegato alla risposta ricevuta unicamente mezzo mail semplice (in cartella SPAM fra l’altro) sono presenti le fatture GAS, indicando le mie richieste come “risolte”. In merito alla mia richiesta indennizzi non entrano nel merito facendo riferimento alle indicazioni generiche dettate da ARERA e senza quantificare nel caso specifico il giusto ammontare.
Ciò posto, ENEL ENERGIA ha cessato ogni rapporto di utenza con la mia persona: attualmente la mia fornitura di GAS e LUCE è erogata da due diverse società del mercato libero che correttamente e con regolarità emettono fattura dei miei consumi e ricevono giusto pagamento.
ENEL ENERGIA non ha rispettato i termini stabiliti in sede di conciliazione e non ha provveduto alla corretta emissione delle fatture. che ad oggi non ho ricevuto alcun avviso di pagamento certo (no tramite pec ne raccomandata AR, ma solo posta elettronica semplice). Come LUCE non mi è arrivata nessuna ulteriore bolletta da agosto 2018.
Mi chiedono relativamente al GAS oltre 1500 euro e circa 30 euro per il canone TV (nonostante la presenza della mia esenzione). Come mi dovrei comportare?
Sinceramente, dopo aver fatto tutto, e forse ben oltre, di quanto possibile da utente consumatore per cercare di ottenere una fatturazione corretta come contrattualmente stabilita e procedere, di conseguenza, ai dovuti pagamenti, ricevendo ogni tipo di ostruzione e assoluta genericità da parte di Enel nel non interessarsi al problema, riconoscergli le loro richieste mi avvilisce.
Prima ancora della spesa richiesta elevata, a cui ho difficoltà ad assolvere, a livello morale non ritengo giusto legittimare questi comportamenti di totale menefreghismo verso il consumatore.
Andrebbero (urgentemente) saldate le bollette per la fornitura di gas recapitate in data 11 giugno 2019 da Enel per e-mail ordinaria, che costituisce il metodo tradizionale alternativo per trasmettere le fatture al cliente quando, come talvolta accade, i servizi postali non svolgono correttamente il lavoro a cui sono preposti e quelli bancari fanno fatica ad implementare le giuste procedure di addebito permanente.
Non è possibile eccepire il ritardo intervenuto nella spedizione delle bollette relative alla fornitura di gas (nè tantomento contestare l’omesso inserimento delle stesse nell’area personale del sito) per motivarne il mancato pagamento, anche qualora ci si accorgesse che gli accordi perfezionati in sede conciliativa non fossero stati rispettati.
Una volta ricalcolati gli importi in fattura tenendo conto dello scomputo delle spese di voltura e della lettura iniziale concordata (qualora non già accreditati nelle fatture emesse), il maggiore esborso eventuale, nonchè l’indennizzo pattuito in sede di conciliazione, può essere oggetto di precetto (intimazione ad adempiere ex articolo 480 del codice di procedura civile) da notificare ad Enel Energia per l’avvio di un’azione esecutiva finalizzata al recupero di quanto ingiustamente pagato e/o non ottenuto a titolo di risarcimento del danno nonchè per esigere le spese legali sostenute per la procedura di riscossione coattiva del dovuto.
L’accordo stipulato in sede di Conciliazione, infatti, ha valore di titolo esecutivo con il quale il cliente può precettare la società fornitrice per ottenere ottemperanza agli accordi sottoscritti e farli valere (senza obbligo di sottoporre la questione al vaglio del giudice), qualora non applicati con le fatture relative al gas già emesse: voltura retrodatata con lettura iniziale concordata, scomputo delle spese di voltura e adempimento per gli indennizzi concordati in sede di conciliazione. Se non ha conservato copia del verbale di conciliazione può consultare il fascicolo online oppure contattare il numero verde 800166654.
La questione dei canoni TV addebitati e non dovuti, invece, andrebbe attentamente approfondita e riguarderebbe un contenzioso con Agenzia delle Entrate, posto che Enel Energia svolge, in questo contesto, esclusivamente il mero ruolo di agente della riscossione del canone TV (si tratta di una partita di giro) e che, probabilmente l’esenzione non è stata concessa rimanendo valida, per il fornitore di energia elettrica, la presunzione legale di possesso dell’apparecchio come dettato dalla normativa vigente.
Pertanto, in assenza di adeguati elementi di valutazione e nelle more di ulteriori verifiche e accertamenti, dovrebbero essere corrisposti, comunque, anche i circa 30 euro richiesti per il canone TV. L’istanza di rimborso di tale voce (nonchè della quota di canone TV versata nell’aprile 2019) dovrebbe essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate.
21 Giugno 2019 · Giovanni Napoletano
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