Stai leggendo Forum – Cartelle esattoriali multe e tasse » Cartelle esattoriali pazze? – Come agire. Richiedi una consulenza gratuita sugli argomenti trattati nel topic seguendo le istruzioni riportate qui.
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Ho ricevuto una cartella esattoriale per una vecchia multa per violazione del codice della strada che mi era stata annullata dal giudice di pace: si tratta, perciò, di una cartella pazza, come si suol dire.
Come devo comportarmi?
Chissà quante sono le cartelle esattoriali pazze notificate agli italiani: momento non ci sono dati di previsione, ma si potrebbe fare riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni.
Stando infatti agli ultimi dati le cartelle esattoriali errate sono circa il 56% delle emissioni.
Gli errori possono essere vari e molteplice, i principali sono:
Errore piuttosto raro rispetto i precedenti e pari a circa il 2%.
La procedura per il ricorsoIl contribuente, se ritiene infondato l’addebito, può rivolgersi all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso il ruolo per chiedere il riesame al fine di ottenere l’annullamento in autotutela, totale o parziale della pretesa. La richiesta di riesame può essere presentata anche mediante il servizio “Consegna documenti e istanze” disponibile nell’area riservata.
La richiesta di riesame non interrompe né sospende i termini per proporre l’eventuale ricorso. Esclusivamente nel caso in cui il ruolo riguardi somme dovute a seguito di controllo automatizzato è possibile chiedere informazioni e presentare richiesta di riesame per l’annullamento del ruolo al Call Center (800.909.696 da telefono fisso) (0696668907 da cellulare) (+39 0696668933 da estero), a qualsiasi Direzione dell’Agenzia delle Entrate oppure tramite il canale telematico di assistenza CIVIS disponibile nell’area riservata.
Se l’ufficio provvede ad annullare l’atto è tenuto ad emettere provvedimento di sgravio delle somme iscritte a ruolo (cioè la cancellazione del debito) e a trasmetterlo telematicamente all’Agente della riscossione che interrompe le procedure di incasso del credito. Se il contribuente ha già pagato, ha diritto al rimborso della somma indebitamente corrisposta tramite lo stesso Agente della riscossione.
Il contribuente che ritiene infondato l’addebito può anche presentare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento.
La sospensione della riscossione Chi ha presentato ricorso contro una cartella di pagamento, se ritiene di poter subire gravi danni dal pagamento effettuato prima che la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado si pronunci, può produrre istanza di sospensione alla stessa Corte (sospensione giudiziale) oppure, anche contemporaneamente, all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso il ruolo (sospensione amministrativa).
Se la sospensione è concessa e poi il ricorso è respinto, il contribuente deve pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.
La sospensione legale Il contribuente che riceve la notifica di una cartella di pagamento o di un altro atto notificato dall’Agente della riscossione può presentare all’Agente medesimo apposita dichiarazione nella quale indica i motivi, tra quelli espressamente previsti dalla legge, per i quali ritiene che le somme richieste non siano dovute.
In tal caso, l’Agente della riscossione è tenuto a sospendere immediatamente le procedure di recupero per consentire le opportune verifiche all’ente creditore al quale trasmetterà prontamente la dichiarazione del contribuente.
La dichiarazione va presentata, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento o di un qualunque altro atto di riscossione e deve essere giustificata da una delle seguenti circostanze: prescrizione o decadenza del credito intervenute prima della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore, emessa in un giudizio al quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione non ha preso parte pagamento effettuato prima della formazione del ruolo L’ente creditore è tenuto a comunicare al debitore l’esito dell’esame della dichiarazione entro il termine di 220 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione; in mancanza di comunicazione entro tale termine le somme iscritte a ruolo – oggetto della dichiarazione – sono annullate di diritto.
L’annullamento non opera in presenza di motivi diversi da quelli sopra, ovvero nei casi di sospensione giudiziale o amministrativa o di sentenza non definitiva di annullamento del credito.
Ferma restando la responsabilità penale, il contribuente che produce documentazione falsa è punito con la sanzione amministrativa che va dal 100 al 200 per cento delle somme dovute, con un importo minimo di 258 euro.Superbonus, Imu, cartelle, Iva: la guida la Fisco nel programma della Meloni
7 Novembre 2022 · Gennaro Andele
Cartelle esattoriali pazze » Come difendersi? Tutto su sospensione sgravio ed autotutela
Cartelle esattoriali pazze di Equitalia: ecco come difendersi. Piccolo refresh su sospensione sgravio ed autotutela. Nell'articolo che segue, vogliamo ribadire ai contribuenti italiani quali sono i diritti previsti dalla legge nel caso della ricezione delle classiche cartelle esattoriali pazze. Per cartelle esattoriali pazze, intendiamo tutte quelle richieste di pagamento per sanzioni amministrative o tributi ormai prescritti, oppure già sgravate da un provvedimento del giudice o dell'autorità amministrativa, o, addirittura, già pagate. Prima della legge di stabilità del 2013, l'unico modo concesso al contribuente per difendersi da questo tipo di cartelle esattoriali, era ingaggiare un legale e fare ricorso al giudice ...
In tutti i casi in cui sulla cartelle esattoriali vi sono errori palesi, come l'errore di persona, l'evidente errore logico o di calcolo, doppia imposizione, mancata considerazione di diritti a riduzioni, etc., è consigliabile tentare di farsi annullare o correggere la cartella (a seconda dei casi) rivolgendosi in modo “amichevole” direttamente all'ente creditore, senza procedere -almeno in prima fase- con la procedura di contestazione formale. Ciò tramite il cosiddetto istituto dell'autotutela, una procedura stragiudiziale che viene messa in atto inviando all'ente creditore -per raccomandata a/r- una richiesta in carta semplice contenente gli estremi dell'atto e i motivi per i quali ...
Annullamento delle cartelle esattoriali di importo inferiore ai mille euro per contributi INPS
Nel 2013 ho ricevuto una cartella dell'INPS per contributi non pagati alla gestione separata, riguardante l'anno 2007 e alcuni mesi del 2008: da premettere che non ero iscritto alla gestione separata perché ero un semplice segnalatore nel campo assicurativo, un produttore libero della Alleanza, e era un lavoro del tutto sporadico. La cifra da pagare erano 800 euro: abbiamo intrapreso le vie legali (con tante altre persone nella mia stessa situazione) perché effettivamente ero solo uno sporadico segnalatore. La vertenza è ancora in corso, ma il nostro avvocato ci ha consigliato di pagare visto che la cifra non è alta ...
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