Bollette telefonia mobile a 28 giorni: ultimo capitolo – Arrivano i rimborsi?


Ho letto su internet che una sentenza del Consiglio di Stato ha bloccato definitivamente la sospensione dei rimborsi per la questione delle bollette della telefonia mobile richieste illecitamente ogni ventotto giorni anziché mensilmente.

E allora: cosa accade adesso?

Arriva questo risarcimento o no?

La lunga telenovela sulla questione delle bollette richieste illecitamente dalla compagnie telefoniche ogni 28 giorni è arrivata forse a un punto di svolta: infatti, le ordinanze del Consiglio di Stato eliminano ogni dubbio sull’obbligo delle compagnie di provvedere al rimborso dei consumatori tramite il meccanismo dei giorni erosi.

Il 21 Maggio 2019 sono state pubblicate le ordinanze col quale il Consiglio ha respinto le richieste delle compagnie telefoniche di sospendere il provvedimento dell’Agcom che ha previsto la restituzione di quanto illegittimamente fatturato con la cadenza delle bollette a 28 giorni per la telefonia fissa nel periodo giugno 2017-aprile 2018, mediante il meccanismo dei giorni erosi, ovvero la posticipazione della fatturazione per un numero di giorni pari a quelli erosi dalla fatturazione anticipata a 28 giorni.

Bisogna però attendere un altro passaggio, perché l’udienza è stata fissata al 4 luglio 2019.

Le compagnie telefoniche devono quindi adempiere alla delibera dell’Agcom che ha imposto la posticipazione delle fatture.

Si tratta di importi individualmente modesti (intorno ai 30 euro), ma complessivamente enormi e stimabili in oltre 1 miliardo di euro, dovuti a oltre 20 milioni di consumatori.

Le ordinanze del Consiglio di Stato eliminano ogni dubbio sull’obbligo delle compagnie di provvedere al rimborso dei consumatori tramite il meccanismo dei giorni erosi.

Le compagnie devono dunque provvedere immediatamente e attivarsi o per risolvere il problema anche, come precisato dai giudici di Palazzo Spada, in via spontanea proponendo piani di storno da estendere progressivamente, ma in tempi brevi, a tutta la clientela, ivi compresi i consumatori che, nell’arco degli ultimi due anni, hanno cambiato operatore.

E’ ora che con i risarcimenti integrali venga posta la parola fine ad una vicenda inaccettabile che ha visto un intero settore strategico nell’economia nazionale ribellarsi all’Autorità e al rispetto delle regole”.

Bisogna però aspettare ancora, perché non tutto è deciso, considerato che l’udienza è stata fissata per luglio.

Le aziende telefoniche stanno già predisponendo delle offerte di servizi alternativi da proporre subito ai propri clienti.

C’è la possibilità concreta, dunque, che il rimborso possa avvenire offrendo ai consumatori anche dei servizi gratuiti in sostituzione del rimborso in contanti sulle prossime bollette.

23 Maggio 2019 · Giovanni Napoletano

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