Cancellazione protesto assegni per riabilitazione
Per la cancellazione di protesti, levati su assegni sia bancari che postali, occorre essere in possesso della riabilitazione accordata dal Tribunale con decreto (L. 18.08.2000, numero 235, articolo 2 e legge 7.03.1996, numero 108 articolo17).
Modulo (facsimile) di istanza di riabilitazione del protestato da presentare al Tribunale
L’istanza di cancellazione per protesti relativi ad assegni è ricevibile solo dopo che sia pervenuto all’Ufficio Protesti il decreto di riabilitazione del Tribunale. La cancellazione del protesto, oggetto della riabilitazione, potrà essere eseguita, solo dopo la pubblicazione del decreto nel Registro informatico dei Protesti per un periodo di 10 giorni (articolo 17 legge 7.03.1996, numero 108).
I decreti emessi dal Tribunale vengono trasmessi all’Ufficio Protesti direttamente dalla cancelleria del Tribunale.
La cancellazione del protesto potrà essere eseguita dall’Ufficio Protesti solo dopo il decorso del periodo di pubblicazione. In questo caso è la Camera di Commercio che, ricevuto il decreto dal Tribunale, provvede ad informare l’interessato che è possibile presentare la domanda di cancellazione per riabilitazione.
Sulla domanda decide, con determinazione, il dirigente responsabile dell’Ufficio Protesti entro 20 giorni dal deposito dell’istanza.
L’Ufficio Protesti provvede alla cancellazione del nominativo entro 5 giorni dalla data del provvedimento dirigenziale (articolo 2, numero 3 L.18 agosto 2000, numero 235).
Modulo (facsimile) di domanda
(1) La firma può essere apposta direttamente in presenza dell’addetto all’ufficio competente a ricevere le domande, ovvero quando quest’ultima non viene depositata direttamente dall’interessato, è sufficiente allegare una fotocopia di un documento d’identità del medesimo.
(2) Il versamento può essere effettuato direttamente in contanti presso l’Ufficio Protesti o con bollettino postale CCP numero 351502 intestato alla Camera di Commercio causale “6060”.
La presente richiesta, con i prescritti allegati, può essere inviata anche a mezzo posta e corredata dalla fotocopia di un documento in corso di validità dell’interessato.
ATTENZIONE
I protesti su assegni postali vengono levati, generalmente, dalle Stanze di Compensazione di Roma e/o Milano. Conseguentemente, le istanze di cancellazione, corredate della relativa riabilitazione accordata dal Tribunale, devono essere inoltrate alle Camere di Commercio competenti per territorio (Roma o Milano).
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3 Maggio 2008 · Ludmilla Karadzic
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Stai leggendo Cancellazione protesto assegni per riabilitazione • Autore Ludmilla Karadzic • Articolo pubblicato il giorno 3 Maggio 2008 • Ultima modifica effettuata il giorno 5 Aprile 2018 • Classificato nelle categorie cancellazione protesto, protesti, protesto - riabilitazione, protesto e iscrizione in RIP (Registro Informatico dei Protesti) • Numero di commenti e domande: 22. Richiedi una consulenza gratuita sugli argomenti trattati nel topic seguendo le istruzioni riportate qui.' .
CIAO cocco bill sono passati i 5 anni dalla data di levata di diversi protesti che ho avuto ma non so perchè risultano ancora sulla visura perche la data di pubblicazione è avvenuta nel 2006 2 anni dopo la data di levata cosa posso fare per farmeli togliere ti spiego non trovo più alcuni assegni che ho pagato come posso fare aiutami grazie
Bisognerebbe capire perchè c’è stato questo ritardo nella pubblicazione.
Le camere di commercio devono protocollare gli elenchi ricevuti e pubblicarne i dati entro 10 giorni dalla loro ricezione. La pubblicazione avviene tramite iscrizione dei protesti in un apposito archivio informatizzato, comunemente detto il bollettino dei protesti.
Le notizie dei protesti vengono conservate per cinque anni dal momento della loro iscrizione.
vorrei sapere se vengono fatti degli aggiornamenti da parte delle banche dati poiche alla crif risulto pulito poi sono andato alla camera di commercio ho fatto una visura protesti e risulto pulito come mai non mi passano un finanziamento ci stanno degli aggiornamenti grazie molto,aiutatemi a capire
Sa Salvatore, a volte succede che le negano finanziamenti anche quando se ne richiedono quasi contemporaneamente più di uno.
ho 2 protesti fatti nel 2004 ho pagato i creditori so che ci vogliono 5 anni ,sono andato in banca lo scorso aprile 2009 e mi hanno detto che la levat del protesto e avvenuta nell’agosto 2004 quindi vorrei sapere per favore se la riabilitazione e avvenuta automaticamente grazie molto
Bisogna recarsi in Camera di Commercio ed effettuare visura al RIP (Registro Informatico dei Protesti) per verificare che la cancellazione è stata effettuata.
se vieni iscritto nella banca dati di crif o altro c’e un termine di scadenza voglio dire quanti anni ci vogliono oppure rimani per sempre segnalato a me sono passati 10 anni e per mancanza di lavoro avevo fatto dei finanziamenti poi ho perso il lavoro e non ho piu potuto pagare aiutatemi a dirmi qualcosa grazie infinitamente
Si resta segnalati fino a 3 anni successivi alla data in cui avrebbe dovuto essere pagata l’ultima rata del finanziamento rimasto insoluto.
Ne devono passare cinque di anni, se come suppongo, non hai corrisposto l’importo entro sessanta giorni dalla levata del protesto.
Dopo i cinque anni la cancellazione è automatica e non devi fare nulla.
Nel caso invece tu abbia pagato l’assegno entro 60 gg dalla levata del protesto, allora puoi chiedere al Tribunale la riabilitazione, essendo trascorso il termine minimo previsto in un anno di permanenza nella lista dei protestati.
Per la riabilitazione devi essere in possesso dell’assegno originale quietanzato.
O, se hai solo l’assegno è questo non è quietanzato, ti occorre la liberatoria rilasciata dal creditore con fotocopia della sua carta di identità.
salve vorrei sapere se posso riabilitarmi anche se non ho pagato gli assegni emessi grazie
Devi aspettare che passino cinque anni dalla data di protesto dell’ultimo assegno. La riabilitazione sarà automatica.
Il mutuo te lo concederanno: c’è a garanzia l’immobile.
Però, come hai visto, sarai chiamato sempre a dare spiegazioni ogni qualvolta avrai bisogno di un finanziamento.
E’ da tanto che se ne discute e lo scriviamo.
Le cancellazioni in CRIF ed in CAI avvengono perchè sono sottoposte a sorveglianza.
Ma a mio parere le segnalazioni confluiscono in qualche modo verso altre centrali rischi private (per ora sconosciute, in attesa di qualche gola profonda fra gli addetti al crediit bureau) che vengono consultate dalle banche.
E così anche chi ha sanato le proprie posizioni si trova marchiato per sempre e non ha più modo di accedere a finanziamenti.
I gestori delle banche dati dei cattivi pagatori affermano di seguire le disposizioni di legge per quel che attiene la cancellazione delle segnalazioni, una volta pagato il debito o scaduti i tempi massimi fissati.
Noi diciamo che così non è. Che, in qualche modo, quelle segnalazioni sopravvivono alla cancella zione che viene fatta nelle banche dati UFFICIALI.
Ma ci sarà senz’altro, ne siamo convinti, un qualche archivio in cui quelle segnalazioni sopravvivono.
Diego non sei il primo a rilevare l’impossibilità di riottenere finanziamenti una volta estino il debito. Puoi documentari qui, se ne hai voglia.
Decorsi i cinque anni hai diritto all’automatica cancellazione. E da quel momento non compari più nel registro Informatico dei Protesti (RIP).
Che poi nonostante la cancellazione non ti concedano più prestiti quetsa è una cosa che accade spesso. Ma non solo per l’iscrizione nel RIP. E anche se tu avessi pagato prima.
Molti lettori ed in numerosi articoli su questo blog viene denunciata la circostanza per cui una volta entrati nel circolo perverso dei SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) non se ne esce più.
Viene cioè negato il diritto all’oblio.
Sicuramente si effettua la cancellazione dopo i tempi massimi di permanenza prescritti. Ma, evidentemente resta traccia dell’avvenuta iscrizione da qualche altra parte …
Nella tua situazione conviene aspettare ormai la cancellazione automatica, decorsi 5 anni dalla levata di ciascun protesto.
E comunque, non so se ti è chiaro, ma per ottenere la cancellazione prima dei 5 anni dovresti:
1) pagare gli assegni ed ottenere liberatoria dai beneficiari;
2) chiedere la riabilitazione al Tribunale.
Già è una procedura difficile quando si dispone di tutte le quietanze necessarie, figuriamoci se non sai neanche chi sono i beneficiari.
Cara Patrizia, condivido pienamente il tuo pensiero.
La burocrazia è fredda, insensibile e stupida.
Non distingue fra un assegno consapevolmente scoperto di 25.000 euro da un caso come quello da te segnalato.
Capisco anche che la mia risposta precedente possa averti, in qualche modo turbata.
Lì ho cercato solo di fornire al lettore (che, potrei sbagliarmi, ma mi sembra quasi tu conosca) un aspetto della funzione pubblicistica del protesto, così come assegnato dal legislatore. Un punto di vista del creditore, se vogliamo chiamarlo così.
Solidarizzando con il giusto risentimento di Ciro sui tempi lunghi per la riabilitazione, avrei sicuramente dato una informazione in meno ed espresso un parere personale in più che, comunque, non avrebbe cambiato di una virgola lo stato delle cose …
Comunque, negli elenchi dei protestati c’è anche scritta la motivazione del protesto. Chi legge che Patrizia è protestata, legge anche che lo è per 25 euro pagati qualche giorno dopo. Ciò che la burocrazia non riesce a distinguere può essere discriminato dal buon senso dell’uomo (o della donna)
Il pagamento entro 60 gg dell’importo dell’assegno che alla data di presentazione ed incasso risulta privo della necessaria copertura (+ spese penali ed interessi) ti ha evitato l’iscrizione al CAI (Centrale Allarme Interbancaria) della Banca d’Italia.
Non è cosa da poco, dal momento che l’iscrizione al CAI avrebbe comportato per te la revoca dei carnet di assegni presso qualsiasi banca.
Il protesto segue una strada diversa. Potrai richiedere la cancellazione per riabilitazione fra un anno.
Lo scopo del protesto e della sua pubblicità, caro Ciro, è quello di avvertire gli altri operatori economici che il protestato è una persona pur rispettabilissima, ma che talvolta dimentica di lasciare i fondi di copertura per gli assegni che emette …
Non entro nel merito se sia giusto o meno. Fatto sta che la legge prevede questa, chiamiamola così, “punizione”.
Si tratta di un anno: se tu non avessi onorato l’assegno entro 60 gg, saresti rimasto nell’elenco dei protestati per cinque anni.
Qualcuno potrebbe ritenere che sia giusto che un operatore economico, che entra in rapporti di affari con un protestato, sappia che potrebbe restare con in mano un assegno scoperto.
Questo non vuol dire necessariamente che il tizio non debba fare affari col protestato. Ma solo, che, forse, per il pagamento sarebbe consigliabile la richiesta di un assegno circolare …
Hai ragione, bisogna fare assolutamente qualcosa
Quello che avviene in Italia è una cosa unica al mondo.
Se hai un precedente penale anche per omicidio la banca ti apre i conti ma se hai un protesto sei finito.
Non è finita con le varie centrali dei rischi anche tuo figlio che abita con te non riuscirà mai più ad avere neanche una carta di credito.
Dalle informazioni che le banche raccolgono risulterà che presso lo stesso indirizzo risulta un protestato e fanno presto a verificare che si tratat del padre o della mamma del nostro povero figliolo.
Una vergogna senza precedenti
Ciao Vincenzo, ho letto la tua richiesta e prontamente ti rispondo. Per riabilitarti dai protesti di assegni postali, devi innanzi tutto, non avendo più i titoli in originale,avere rilasciata da tutti i tuoi creditori, una quietanza liberatoria. Questa si può fare al Comune di residenza del tuo creditore, di fronte all’ufficiale preposto dichiara che è stato soddisfatto e che nulla a più a pretendere,dichiara il numero dell’assegno e l’importo per cui hai subito protesto,consegna un contributo o marca da bollo di €.14,62 e te la consegna.
Questo deve avvenire per tutti gli assegni.Naturalmente per sapere quanti assegni hai protestati devi prima rivolgerti alla Camera di Commercio della tua città, chiedere una visura protesti, paghi €.2,00 e sai quanti titoli hai fuori.
Dopo aver avuto la certificazione controlli con la visura che tutti i titoli ci siano, e ti rechi alla Cancelleria del Tribunale della tua città, e chiedi il modulo per essere riabilitato, esibendo la fotocopia del documento di identità, fronte retro, la fotocopia del tuo codice fiscale, le relative quietanze liberatorie,la visura camerale,contributo di €.70,00, contributo di €.8,00 e contributo di €.6.20 per il rilascio della riabilitazione.
Presenta tutto in Cancelleria e chiedi quando potrai avere la riabilitazione.Tieni presente di guardare in visura camerale quali sono le levate dei protesti e cioè Roma e Milano e quindi chiedi più duplicati al Tribunale allegando per ogni richiesta o copia un contributo di €.6.20.
Fatto ciò devi procurarti da internet la modulistica di cancellazione all’albo. Alleghi a questa un contributo o marca da bollo di €.14,62 un versamento di €.8,00 per ogni titolo protestato, il c/c lo trovi sui siti, alleghi fotocopia documento identità fronte-retro, la riabilitazione del Tribunale, la visura camerale,la ricevuta di versamento di €.8,00 per titolo e spedisci per A/R e attendi una ventina di giorni circa. Per sapere se è tutto a posto, trascorso questo periodo rivolgiti nuovamente alla Camera di Commercio e chiedi visura.
Mi auguro di essere stata chiara, e buona fortuna!!!!
Un’ altra cosa, evita di farti protestare!! Uno può capitare ma dieci sembrano un vizio.
Ciao
Caro Vincenzo, non ti è stata data risposta perchè la descrizione delle tue vicissitudini è molto complessa, e non bastano, ahimè, poche righe per renderla chiara e quindi suscettibile di risposta esauriente e precisa.
Per quel che riguarda Casal di principe, beh anche in questo caso non saprei risponderti. Vista l’esperienza siciliana (i cannoli di Totò Cuffaro, l’alleanza con l’MPA di Raffaele Lombardo, la dichiarazione di eroismo per Vittorio Mangano e le frequentazioni a dir poco equivoche di Renato Schifani, dubito che con questo governo si possa far qualcosa.
Ad esser sinceri tuttavia, dubito che qualcosa si possa fare con qualsiasi governo.
Mafia, camorra, ndrangheta sono ormai radicalmente diffuse, come metastasi, nel tessuto della società italiana.
L’istanza di cancellazione per protesti relativi ad “assegni “ è ricevibile solo dopo che sia pervenuto all’Ufficio Protesti il decreto di riabilitazione del Tribunale. La cancellazione del protesto, oggetto della riabilitazione, potrà essere eseguita, solo dopo la pubblicazione del decreto nel Registro informatico dei Protesti per un periodo di 10 giorni (art.17 L. 7.03.1996, n. 108).
I decreti emessi dal Tribunale vengono trasmessi all’Ufficio Protesti direttamente dalla cancelleria del Tribunale.
La cancellazione del protesto potrà essere eseguita dall’Ufficio Protesti solo dopo il decorso del periodo di pubblicazione. In questo caso è la Camera di Commercio che, ricevuto il decreto dal Tribunale, provvede ad informare l’interessato che è possibile presentare la domanda di cancellazione per riabilitazione.
Sulla domanda decide, con determinazione, il dirigente responsabile dell’Ufficio Protesti entro 20 giorni dal deposito dell’istanza.
L’Ufficio Protesti provvede alla cancellazione del nominativo entro 5 giorni dalla data del provvedimento dirigenziale (art. 2, n. 3 L.18 agosto 2000, n. 235).
Come vedi Luigi, il tuo legale è stato fin troppo ottimista. Ci vogliono almeno 35 giorni dopo il decreto di riabilitazione del Tribunale ….